Le nuove generazioni che stanno invecchiando dimostrano una preferenza per le scelte riguardanti la varietà dei trattamenti medici e ha la tendenza a utilizzare prodotti naturali e integratori per varie malattie mediche, compresi i disturbi dell’umore e cognitivi.

Ci sono state diverse revisioni riguardanti l’efficacia della medicina complementare e alternativa per i disturbi dell’umore nella popolazione adulta generale e i disturbi dell’umore e cognitivi nella popolazione geriatrica.

Abbiamo già visto quali sono i migliori integratori antidepressivi, in questo articolo però vediamo quali studi sono stati svolti per quanto riguarda la somministrazione di integratori per anziani depressi.

integratori per anziani depressi

 

DEPRESSIONE SENILE

La depressione senile è un disturbo mentale ed emotivo che colpisce gli anziani. Sentimenti di tristezza e occasionali stati d’animo negativi sono normali. Tuttavia, la depressione duratura non è una parte tipica dell’invecchiamento.

Gli anziani hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione subsindromica. Questo tipo di depressione non sempre soddisfa i criteri completi della depressione maggiore. Tuttavia, può portare alla depressione maggiore se non trattata.

La depressione negli anziani può ridurre la qualità della vita e aumenta il rischio di suicidio.

 

CAUSE DELLA DEPRESSIONE SENILE

Non esiste un’unica causa della depressione in qualsiasi gruppo di età. Alcune ricerche indicano che potrebbe esserci un legame genetico alla malattia. Tuttavia, fattori biologici, sociali e psicologici giocano tutti un ruolo nella depressione negli anziani.

La ricerca suggerisce che i seguenti fattori possono contribuire alla depressione:

  • bassi livelli di neurotrasmettitori chimici chiave nel cervello (come la serotonina e la norepinefrina)
  • una storia familiare di depressione
  • eventi di vita traumatici, come l’abuso o la morte di una persona cara

Le complicazioni associate all’invecchiamento possono contribuire alla depressione negli anziani. Questi problemi possono includere:

  • mobilità limitata
  • isolamento
  • affrontare la mortalità
  • transizione dal lavoro alla pensione
  • difficoltà finanziarie
  • abuso prolungato di sostanze
  • morte di amici e persone care
  • vedovanza o divorzio
  • patologie croniche

 

DEPRESSIONE NEGLI ANZIAN: SINTOMI

I sintomi della depressione sono gli stessi in qualsiasi gruppo di età. Possono includere:

  • tristezza
  • sentimenti di inutilità
  • irritabilità
  • stanchezza
  • attacchi di pianto
  • apatia
  • irrequietezza
  • mancanza di concentrazione
  • astinenza
  • problemi di sonno
  • cambiamenti nell’appetito
  • pensieri di suicidio
  • dolori fisici

La depressione è spesso la causa del dolore fisico negli anziani che non è spiegato da altre condizioni mediche.

 

QUALE INTEGRATORE PER ANZIANI DEPRESSI? 

Quando parliamo di depressione nelle persone anziane, generalmente si cercano sostanze in grado di trattare sia i disturbi dell’umore sia i problemi cognitivi sempre più presenti ad una certa età.

A differenza dei numerosi studi su popolazione adulta, per le persone anziane ci sono pochi studi importanti di riferimento. Tuttavia ci sono sicuramente alcuni integratori per anziani depressi che sono stati studiati e che risultano efficaci.

In particolare:

 

ACIDI GRASSI OMEGA 3

Gli acidi grassi omega 3 sono un comune integratore naturale utilizzato da molte persone.

Le fonti di Omega 3 provengono principalmente dal pesce come il salmone, ma sono presenti anche nei semi e nelle noci.

L’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesanoico (DHA) sono acidi grassi essenziali, il che significa che il corpo non ha gli enzimi per formularli e quindi il corpo dipende dal consumo alimentare di questi acidi grassi.

Il normale sviluppo neuronale negli esseri umani e nei ratti dipende dalla concentrazione di omega 3 e la carenza di questi acidi grassi porta a ritardi nello sviluppo.

I dati supportano un effetto antidepressivo degli omega 3.

Bassi livelli sono stati riscontrati in individui che soffrono di depressione e in pazienti con tendenze suicide. Nella popolazione adulta generale, gli acidi grassi mostrano un effetto antidepressivo quando gli individui soffrono di un episodio depressivo clinico rispetto all’avere alcuni sintomi depressivi.

Un’altra meta-analisi ha mostrato che le integrazioni di Omega 3 con ≥60% di EPA hanno un effetto antidepressivo.

Pertanto, per la popolazione adulta generale, l’evidenza supporta un ruolo dell’integrazione di Omega 3 nel trattamento della depressione.

I dati a sostegno dell’integrazione di Omega 3 nella depressione geriatrica sono meno ampi. Non sono disponibili meta-analisi per la popolazione geriatrica, tuttavia esistono alcuni studi clinici randomizzati (RCT) che esaminano l’effetto antidepressivo.

L’integrazione ha migliorato la depressione e la qualità della vita in un piccolo studio su donne depresse di età compresa tra 66 e 95 anni.

Inoltre, un sottocampione di uno studio randomizzato più ampio su anziani, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, che avevano recentemente subito un infarto del miocardio, ha mostrato un effetto antidepressivo con l’integrazione di Omega 3.

Il sottocampione era composto da partecipanti ai quali era stato prescritto un antidepressivo. Pertanto, ci sono alcuni dati a sostegno dell’effetto antidepressivo dell’integrazione di Omega 3 negli anziani.

L’integrazione di Omega 3 può avere dei benefici cognitivi sulla base di studi su animali che mostrano una neuroprotezione attraverso effetti antiossidanti, antinfiammatori e anti-amiloidi.

Inoltre, studi epidemiologici mostrano che il consumo di pesce riduce il rischio di morbo di Alzheimer. Infatti è stata riscontrata una riduzione del 47% nello sviluppo di questa forma comune di demenza con un alto DHA plasmatico rispetto a un basso DHA.

È importante aggiungere che c’è una netta differenza tra l’integrazione con Omega 3 e il consumo alimentare di Omega 3.

Quindi, per l’adulto anziano che vuole prevenire lo sviluppo dell’Alzheimer, si potrebbe suggerire l’importanza del consumo alimentare di Omega 3 e per l’adulto anziano con deterioramento cognitivo lieve, si potrebbe suggerire un’integrazione di Omega 3 per migliorare l’attenzione e la memoria.

SAMe

La S-adenosil-L-metionina (SAMe) è un composto presente in natura nel corpo che è coinvolto nella creazione dei neurotrasmettitori monoaminici e quindi si ipotizza che abbia un ruolo nella depressione.

Ci sono prove a sostegno dell’uso di SAMe sia nei disturbi dell’umore che in quelli cognitivi.

Diversi studi supportano un effetto antidepressivo di SAMe. I pazienti depressi mostrano una diminuzione dei livelli di SAMe e i livelli tendono ad aumentare in risposta al trattamento.

L’integrazione di SAMe ha dimostrato un effetto antidepressivo rispetto al placebo e un’efficacia equivalente rispetto agli antidepressivi tradizionali come gli antidepressivi triciclici.

Uno studio condotto su pazienti anziani (55-76 anni) affetti dal morbo di Parkinson con depressione in comorbilità ha tratto beneficio dall’integrazione con SAMe.

I dosaggi più benefici di SAMe erano 800-1600 mg/giorno, tuttavia i dosaggi variavano da 400mg-3600mg.

Pertanto, SAMe può fornire un beneficio clinico per la depressione.

I dati che valutano l’efficacia di SAMe nei disturbi cognitivi sono meno ampi di quelli relativi alla depressione.

Si pensa che SAMe abbia un effetto benefico sui sintomi dell’Alzheimer attraverso l’attività della glutatione S-transferasi, che è ridotta in questa patologia.

Uno studio ha mostrato che SAMe ha migliorato il ricordo nei partecipanti depressi di una popolazione di età mista (18-80 anni). Tuttavia i risultati sono stati confusi con il potenziale beneficio per la cognizione da parte degli effetti antidepressivi di SAMe indipendentemente da un effetto diretto sulla cognizione. Pertanto, non ci sono dati sufficienti disponibili per sostenere un effetto di miglioramento cognitivo di SAMe.

Gli effetti collaterali di SAMe sono minimi. Infatti, uno studio ha mostrato che l’unica differenza significativa negli effetti collaterali con il placebo era una tendenza all’aumento della pressione sanguigna sistolica e all’aumento di peso, mentre un altro studio ha mostrato alcuni disturbi gastrointestinali transitori.

MAGNESIO

Il magnesio svolge diversi compiti per corpo umano. È probabilmente uno dei nutrienti che potrebbe essere consigliato per ridurre ansia e depressione.

Secondo uno studio randomizzato messicano, che ha indagato sull’efficacia e sicurezza del magnesio nel trattamento della depressione negli anziani con diabete di tipo 2, è stato riscontrato che le probabilità di depressione, obesità, alta percentuale di grasso corporeo e alto indice di massa corporea erano significativamente più bassi con la crescente assunzione di magnesio.

Le conclusioni indicano che la maggior parte degli anziani, con diabete di tipo 2, che hanno un basso apporto di magnesio, possono avere delle anomalie metaboliche e depressione.

ERBA DI SAN GIOVANNI (IPERICO)

L’erba di San Giovanni è un fiore selvatico che ha vari estratti standardizzati disponibili.

La maggior parte dei dati supportano l’effetto antidepressivo di questa pianta. Mentre gli unici studi che valutano l’iperico e i disturbi cognitivi provengono da modelli animali.

Ci sono solo pochi studi che valutano l’efficacia dell’erba di San Giovanni nella popolazione geriatrica. Lo studio più convincente è uno studio controllato randomizzato di sei settimane in anziani moderatamente depressi (60-80 anni), che ha dimostrato che l’iperico (800 mg di estratto) aveva un’efficacia comparabile alla Fluoxetina (20 mg).

A differenza gli Omega 3 e del SAMe tuttavia, è importante ricordare che l’erba di San Giovanni è associata a molteplici interazioni con svariati farmaci.

Il suo utilizzo è quindi consigliato esclusivamente se viene usato da solo e per depressione lieve o moderata.

Va aggiunto che ci sono diverse altre sostanze molto importanti per il corpo umano che hanno anche effetti benefici contro la depressione (probabilmente in maniera minore), come possono essere lo zinco, le vitamine del gruppo B e la vitamina D.

 

CONCLUSIONI

I disturbi cognitivi e dell’umore in tarda età sono tra le ragioni più comuni per cui gli anziani ricorrono all’uso di integratori.

Nonostante il crescente uso di integratori naturali e vitamine da parte della popolazione anziana, c’è una scarsità di studi ben progettati.

Di quegli studi che sono disponibili, sembra che sostanze come gli Omega 3 e la SAMe siano quelle più indicate per migliorare sia depressione che problemi cognitivi legati all’età, mentre l’erba di San Giovanni potrebbe essere consigliata solo se non c’è un assunzione di farmaci che interagiscono con questa pianta.

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